Il Cucat a Monesiglio (CN). Alla ricerca di buon cibo in Alta Langa

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Girovago spesso, ormai lo avete capito tutti. Mi capita di viaggiare per lavoro, così come di muovermi per piacere, magari assieme alla mia bella famiglia. La Moglie, in particolare, è spesso compagna di gozzovigliamenti vari, mentre Il Mostrillo partecipa solo quando si tratta di cene e pranzi che non si trasformino in noie mortali per lui (e massacramenti di gonadi per noi, così mi gioco il titolo di Padre dell’Anno anche per il 2019, dai).

Questa peregrinazione ci ha portati, tra improperi di varia natura (La Moglie patisce la macchina…e qualche curva l’abbiamo affrontata, in effetti), in Alta Langa. Più precisamente a Monesiglio, paesino di poco più che seicento anime (di cui ne abbiamo incontrate non più di tre per strada, ma molto gentili), che merita la visita anche solo per il Museo della Seta, uno dei pochissimi esistenti nel mondo. Che ovviamente noi non abbiamo visto perchè siamo dei barbari, ma prometto che torneremo…anche perchè l’entrata del museo a forma di baco da seta la voglio vedere.

Si mangia presso Il Cucat, degli amici ci fanno compagnia per un totale di sei commensali, affamati e curiosi di vedere come venga declinata qui la cucina Piemontese (per me, una delle migliori NEL MONDO).

La sala con volte in mattoni è molto bella, i tavoli distanti (ADORO) per lasciare agli ospiti un bello spazio in cui sentirsi a proprio agio. La voce riecheggia un pochino nel locale, come ovvio che sia per la forma dei soffitti, ma, sarà perchè eravamo noi quelli un po’ più rumorosi, mai in maniera fastidiosa. Il posto è bello, altrochè, ed è una vecchia filanda da seta riadattata a ristorante, un legame con il passato, portato alla contemporaneità anche grazie ai piatti, presi dalla tradizione e rivisti un pochino.

Ma andiamo con ordine, si sa, prima il pane e il bere. Vi anticipo che le foto sono bruttine, tutte, la calda luce data dalle lampade e dalle candele ha arrossato tutti gli scatti, ma contribuiva a creare un’atmosfera davvero piacevole.

Pane e grissini da denuncia: si, perchè non riesci a smettere di mangiarli (specie i grissini) e sono un attentato alla linea. BRAVI!

Vino. Il proprietario ci invita a scegliere visitando la “cantina”. In realtà si tratta di una bella credenza, non di un locale adibito a cantina, ma è ben fornita e Elio, il ristoratore, ci guida alla scelta di una bottiglia di barbera piuttosto originale (Pian Scorrone 2017), senza tannini, molto, molto, adatta agli antipasti piemontesi che ci porterà. Nel prosieguo della serata io alzo ancora un pelo l’asticella chiedendo un’altra barbera, Renato Ratti, che arriva in annata 2016 e fa decisamente una gran bella figura.

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

E poi si parte con il cibo, mica scherziamo noi: scegliamo in comitiva il menù degustazione da 28 Euro, ci sembra (e non sbagliamo) piuttosto equilibrato e divertente.

Il benvenuto della casa è NIENTEPOPODIMENOCHE una porzione di Fassona al coltello, con briciole di Castelmagno. Super nella sua semplicità impreziosita dal formaggio. Ci stava anche la Valeriana a dare una nota vegetale, olio buono e si fa presto a godere di un piatto buono. Ottima partenza.

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

Inizia poi il percorso vero e proprio: la prima portata ufficiale è la rivisitazione di un grande classico piemontese. Il Vitello Tonnato. Devo ammettere che qui la ricerca dell’originalità (sempre un gran bel proposito, a mio avviso) è stata un tantino zoppa: le polpette di vitello che richiamavano i sapori e la cottura della classica fetta del tonnato, con una parte più rosa all’interno, ma non brillavano per temperatura (forse tiepide avrebbero avuto uno sprint più marcato) e, opinione condivisa dalla tavolata, per consistenza, non arrivando al cuore dei commensali. Il consiglio che mi sono permesso di esprimere, anche alla luce di una salsa all’antica maniera davvero spettacolare, è stato di provare a tornare alla fettina classica di vitello, polverizzando, magari, il cappero fresco (che stava benissimo nel piatto). La prossima volta guardo se avete fatto migliorie eh!!

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

Poi, via veloci verso un Tortino di Verdure Invernali con leggera Bagna Caoda. Qui, diversamente dal piatto che precedeva, siamo arrivati MOOOOLTO in alto. La bagna caoda è stata ingentilita con un filo di latte ed è stata aggiunta una lieve nota acida con il concentrato di pomodoro. Una scelta vincente in accompagnamento ad un tortino di verdure molto buono, sapido il giusto, azzeccato. Un tantino di croccantezza con le verdure di stagione crude, a richiamo della versione più classica della bagna cauda, insomma…OTTIMO PIATTO.

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

Come anticipavo, qui abbiamo fatto il cambio di bottiglia ed è stato perfetto. Perchè si è andati avanti nel mondo della cucina piemontese con un classico che non ha avuto bisogno di migliorie, modifiche, innovazioni.

Ravioli del Plin al profumo del Sottobosco e Grana Padano.

Un pochino di burro a condirli, una bella spolverata di Grana Padano, un ripieno molto ben fatto, quel tantino di erbette locali tritate necessario per completare i sapori, possono tranquillamente fare un piatto azzeccato.

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

Ultima portata salata, forse la migliore della serata: Fiocco di Vitello alla Senape Antica con Flan di Patate di Mombarcaro. Che dire se non “Buonerrimo”? Carne di grande qualità, cotta benissimo, rosata quanto necessario, condita alla perfezione e accompagnata da un tortino di patate di un paese vicino (e da ste parti le patate spaccano, sappiatelo tutti!), un ricordo di rosmarino che si fa sentire con modestia. TOP.

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

E infine il dolce. Tre dolci in carta, tre dolci che arrivano sul tavolo, ça va sans dire li abbiamo assaggiati tutti.

Il primo premio lo prende insindacabilmente il Semifreddo alla Nocciola locale: una bomba. Super, perfetto per temperatura e consistenza, gustosissimo e noccioloso per davvero. Bacio di Dama e Brutto ma Buono di livello, a far compagnia nel piatto.

Al secondo posto, dopo un finale al fotofinish, la Torta di Cioccolato Fondente senza farina, accompagnata da Lamponi Freschi. Ecco, qui una salsina (magari una robina sifonata al mascarpone, ma leggera) sarebbe stata la marcia in più che avrebbe potuto anche portare alla vittoria. Comunque un gran bel dolce.

Terzo, più distaccato, lo Zabaione con Pere cotte nel Vino e Lingue di Gatto. Decisamente troppo alcolico lo Zabaione, non aiutato dalle pere cotte nel vino che, pur brillando per consistenza e sapore, davano ulteriore potenza al tenore “liquoroso” del dessert. Uno zabaione più delicato (mantenendone però la goduriosissima consistenza!!) avrebbe decisamente messo in difficoltà la definizione del podio. “Lo voglio rivedere” (cit.).

Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio
Il Cucat Monesiglio

Al netto di due piccole imperfezioni, cucina di alto livello, piatti interessanti sia quando rispettano appieno la tradizione, sia quando cercano spunti innovativi.
Tornerò sicuramente, ma non prima di aver fatto un ulteriore piccolo complimento ad Elio per il modo discreto e corretto con cui ha stappato il vino che abbiamo scelto (cosa rara, sempre di più), guidandoci all’assaggio.

Ultima nota, come sempre, il costo: 35 €…onestissimo. Complimenti anche per questo.

BRAVI, BIS.

Il Cucat
Via Francesco Corsini, 18
Monesiglio (CN)
Tel. 0174 92070

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