Quando la clientela si allontana e si rimane in pochi nel locale, continua ad echeggiare la risata travolgente di Giada.

Lei è la figlia di Vallì, mamma di tre figli che lavorano alla Trattoria Bar Pontini, e capo di altri tredici, tredici!, dipendenti. Mica poco.

E lei non vuole che si cambi niente, il locale deve andare avanti come ha definito lei in ventitré, ventitre!, anni. Non si contraddice una donna del genere, MAI. E ha ragione da vendere, perchè il locale, fino a quando siamo rimasti in pochi a chiaccherare di teatro, Bellini (il cocktail eh!!), storie venessiane, era pieno, stracolmo. Di clienti, di persone, sempre accarezzate da un “ciao Amore”, “grazie Tesoro”, da parte di Giada. Anche quando ti fa il conto, che è sempre giusto peraltro, non lo subisci, ma lo accetti grazie al sorriso che lo accompagna.

La zona è quella di Cannaregio, piena di vita, di turisti e di gente coperta di sciarpe: l’inverno è arrivato e fa freddo. Ma c’è modo di scaldarsi per bene. Grazie a Dissapore (qui), io ho scoperto questa trattoria, osteria, locale, di tutto un po’.

Sul cibo, non dirò che è tutto buono, sarebbe banale (beccatevi sta preterizione, tiè). Ma gli spaghetti al nero di seppia erano belli abbondanti, conditi perfettamente, ricchi. Così come quelli allo scoglio presi dal mio compagno di tavolo, un caro amico che ha condiviso con me cibo e chiacchere.

Le porzioni sono proprio abbondanti e, quasi con vergogna, saltiamo i secondi e passiamo diretti al dolce.

Ci si propone una scelta, questo è vero, ma dopo aver visto per tutta la sera passare ciotole ricolme di tiramisù, piene di cucchiaini che ogni commensale usava per condividere questa coccola dolce con gli amici…beh, la scelta è stata ovvia.

Tiramisù, condivisione. Che combinazione perfetta. Tra l’altro, con La Moglie, usiamo spesso questo dolce come riferimento per valutare la cucina di un locale, la bravura sui dessert per lo meno. E qui, devo dirlo, sarebbe stata felice anche lei. Avrebbe ghiottonato di gusto.

La gente va via, restano i decori un po’ demodè magari, ma che fanno stare bene, è la forza dell’ambiente domestico della trattoria.

Resta la risata di Giada, anche quando cena con le dipendenti, allo stesso tavolo dopo poco prima sedevo io.
Resta la percezione che Vallì, che non si è vista in sala ma che si percepiva in ogni dettaglio, abbia ragione: Trattoria Bar Pontini, non cambiare mai.

Trattoria Bar Pontini
Cannaregio, 1268, Venezia
Telefono: 041 714123