A volte succede che parti per un’avventura. Ci è capitato, nel trascorso famigliare, di partire per “vere” avventure, andando a visitare paesi Africani con la speranza (poi sempre soddisfatta) di vedere animali selvatici nei loro meraviglioso habitat.
Altre volte, abbiamo chiamato avventure le vicissitudini della vita, come decidere di sposarsi, e poi farlo davvero, dopo una settimana di frequentazione, roba da matti.
Questa volta, invece, l’avventura è stata più un “andare all’avventura”, dal punto di vista del buttarsi a pesce in una cosa mai fatta prima.
E ci siamo ritrovati a partecipare alla serata finale di un premio di cucina (www.premiomaculan.net), poi effettivamente andata benissimo (quindi, si, nelle avventure di solito ci va di culo).
Ma nel mezzo dell’avventura, bisognava pur nutrirsi di qualcosa. Abbiamo deciso di farlo, in un assolato (cosa rara da troppo tempo) mezzogiorno di un lunedì di Marzo. Un giorno che normalmente vuol dire serrande chiuse, ma non da tutte le parti.
Al ristorante “Al Castello Superiore” di Marostica (VI) le porte erano belle aperte e abbiamo trovato ospitalità e cibo buono.
Andiamo con ordine, perchè da ghiottosauri quali siamo, io e La Moglie non ci siamo fatti mancare nulla.
Pronti via e ci viene offerto un ottimo amuse bouche: insalata di coniglio, trombette nere (tra i funghi che preferisco, un po’ macabri per chi si lascia impressionare ma GUSTOSISSIMI) e crema di broccolo. SUPER. Io l’ho trovato un piatto azzeccato da matti e la sua posizione a inizio pranzo ci ha fatto subito ben sperare.
Il tutto, irrorato da un buon spumante Durello dei Colli Vicentini, che si lasciava bere proprio volentieri.
Poi le strade mia e della Moglie si sono alimentarmente separate.
Il mio antipasto è stato costituito da Baccalà Mantecato su Broccoli Verdi in Saor, Bagna Caoda e Cracker Caserecci. LI-BI-DI-NE, baccalà fatto secondo i dettami della Dogale Confraternita del Baccalà Mantecato (con licenze poetiche prese sulla parte di abbinamenti, ma ci stanno tutte) e accostamento con i Broccoli in Saor davvero ben riuscito, che buoni.
La Moglie, invece, ha optato per una Crostatina di Pasta Fillo con Germogli di Papavero, Uovo di Quaglia, Fonduta di Asiago e Fiore di Zucca fritto. Leggermente più “scontato” rispetto al Baccalà di cui sopra, ma solo dal punto di vista degli accostamenti di sapore, poi piatto molto ben eseguito e gradevolissimo al palato.
Ancora divisione sulla prosecuzione, in quanto La Moglie ha preso il primo e io il secondo.
Per Lei, Tortelli di Capretto e Tartufo Nero con Trombette Nere (che ritornano come trait d’union). Piatto buono nel sapore, ma la pasta dei Tortelli, sempre secondo il mio opinabile giudizio, un tantino troppo spessa. La trombetta nera si dimostra molto versatile e adatta a tanti usi, fungo per me veramente sopraffino e, per questo piatto, ben lavorato. Senza il “difetto” della pasta spessa, sarebbe stato un primo notevole, così prende qualche punto in meno nella mia personale pagella mentale.
Il mio secondo: Piccione in doppia cottura al Torcolato e Pepe nero spezzato su Purea di Topinambur e Scalogno Glassato.
Sono indeciso sulla valutazione del piatto e faccio una piccola premessa: io ADORO il piccione e lo amo quando è al sangue.
Ora, non sono sicuro della riuscita del piatto proprio su quest’ultimo aspetto. Vero che si trattava di una doppia cottura e magari l’obiettivo dello Chef era proprio quello che avevo nel piatto, ma, secondo me, il confronto tra un piccione come piace al sottoscritto e questo, a piena cottura, non è clemente nei confronti del secondo.
Mi spiego meglio: il gusto della carne era molto buono, il Torcolato dava un apporto sostanziale, ma la stoppacciosità del petto mi ha lasciato un po’ deluso, se mi è concesso. Riproverei volentieri con una cottura diversa, perchè i sapori nel piatto, topinambur e scalogni inclusi erano splendidi, molto ben assortiti e combinati. Solo, ecco, per il mio gusto il piccione cotto così non rende giustizia a quello che per me è un volatile super.
Non abbiamo preso dolci, anche se vedendoli passare la tentazione è stata fortissima, ma solo un ottimo caffè.
Come sempre, per trasparenza, il prezzo: devo dire che è stata una nota assolutamente NON dolente, tutt’altro. Per qualità delle materie prime, per la bontà dei piatti e per la precisione e gentilezza del servizio al tavolo, 63.50 € li reputo una cifra assolutamente congrua.
Se mi cuocete un piccione al sangue, ritorno volentierissimo 🙂
Al Castello Superiore
Via Cansignorio della Scala, 4a
36063 Marostica VI
Tel. +39 0424 73315 – www.castellosuperiore.it
Sarà che io sono molto da trattoria di sora Lella e che quindi i 3/4 degl ingredienti elencati non li ho mai mangiati e non ne posso immaginare il sapore, ma tutto ciò non mi ha solleticato fantasia e papille gustative quanto ciò che vedo nella vostra cucina…In più quel piccione mi ricorda tanto Pier Ugo
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Roberta, non so se ho capito bene…ma intendi dire che i piatti di Insalata di Vetriolo ti garbano di più rispetto a quelli di questa recensione?
Se si, grazie…comunque, erano molto buoni anche quelli del ristorante recensito! E, se hai modo, prova il piccione (al sangue, please!), che merita!!
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