Ormai è cosa nota: io adoro la Puglia e, come me, la adora tutta la Famiglia Vetriolo.
Ci si può anche chiedere come mai, e ci sono diverse risposte che posso dare, tutte veritiere.
E’ bellissima da visitare. Assolutamente vero, ci sono paesi coi centri storici fatti in pietra calcarea che lasciano senza fiato, spiagge meravigliose, campagne strabelle dove trovi ancora tracce di vita agreste vera e genuina.
La gente è super cordiale. Anche qui, verità a manate: basti pensare che una coppia di ragazzi si è accorta che stavamo smanettando con il navigatore per raggiungere una località e si è offerta di accompagnarci. Poi, non ancora soddisfatti, avendo capito dove risiedevamo per la vacanza e considerato che loro stavano poco sotto, in zona, si sono detti disponibili per qualunque necessità avessimo avuto. Come in Liguria, dai.
Ma la verità più forte delle altre è una sola: il cibo spacca. Non ci sono ca#*i, si mangia da Dio in Puglia, dovunque tu vada.
E vi racconto di un posto dove si mangia strabene, in una location super figa e molto caratteristica, con proprietari e dipendenti super gentili e disponibili (quasi quasi è sbocciato l’amore tra il mio Mostrillo e la ragazza che ci ha serviti sempre col sorriso).
U’Curdunn è un ristorante nel cuore di Locorotondo, amena località poco distante da Martina Franca, da Ostuni e da Cisternino. Una perla, secondo noi.
Qui trovi la Puglia da mangiare, e non ci siamo fatti mancare niente. Le foto riguarderanno il mio menu degustazione (30 € ma spesi bene bene bene!), mentre non ho fatto in tempo a fotografare quanto mangiato da moglie, suocero (che ha comunque preso il mio stesso menu) e bambino perchè hanno aggredito voracemente il tutto, da quanto era attraente. Per tutti, a inizio pasto, un benvenuto con polpettine di pane fritte, super!
Degni di nota nei piatti presi dalla Famiglia, le orecchiette con il sugo di “bracioline” (involtini, n.d.A.), accompagnati da una ciotolina di sugo con, appunto, una braciolina e qualche polpetta di pane (CHE BUONE!!!), e lo “sporcamuso” di cui nel seguito una piccola nota.
E quindi: io ho iniziato in modo ragguardevole.
Antipasto con Capocollo di Martina Franca (presidio Slow Food), Burratina di Masseria (non una burrata classica, ma buonissima e piena piena di latte), Sformatino di Cicoria con cipolle rosse agrodolci:
Il mio primo è stato un grande classico, ma quanto mi è piaciuto lo so solo io, da urlo: Strascinate fresche di semola di grano duro Senatore Cappelli con cime di rapa (saltate con acciughina salata, come nella migliore delle famiglie) e cacio dei poveri. Superlative, ne avrei mangiate una tonnellata:
Poi il secondo: Coniglio di Masseria ai profumi dell’orto. Qui, quando ho visto arrivare il piatto ho temuto una “capperosità” un po’ tanto pronunciata. Invece, coniglio ben preparato e gustoso…ma l’intingolo era da spettinare i pelati. Una roba atomica, rustico, saporito, condito alla grande e bello legato nei suoi componenti…pomodori, cipolle, capperini mignon, patate e chissà quale altra bontà nascosta nella preparazione. Complimenti.
E infine il mio dolce. Qui, se posso permettermi, arriva un mio piccolo suggerimento. Il menù mi è sembrato molto ben allestito e a tema, coi sapori rustici della Puglia più legata all’entroterra ben riconoscibili. Avendo trovato nell’offerta dei vostri dessert lo “Sporcamuso”, una coccola eccezionale di sfoglia vaporosa e crema pasticciera super buona, avrei gradito moltissimo trovare questo dolce al posto della, pur buonissima e ben realizzata, panna cotta ai frutti di bosco. Non so se sia una correzione fattibile ad un menu che è più che ben assemblato, ma sarebbe la ciliegina sulla torta e chiuderebbe il cerchio sulla tradizione.
Comunque, ripeto, anche la panna cotta era strabuona e non si può dire altro:
U Curdunn Ristorante
Via Dura, 19
70010 Locorotondo (Bari)
Tel. +39 080 4311433 – www.ristoranteucurdunn.it