
Devo ammettere che galeotto fu, anche in questo caso, il Gourmet Food Festival 2017 organizzato a Torino dal Gambero Rosso.
Giracchiando per gli stand di produttori superselezionati (ho assaggiato cose che voi umani…), ho incrociato lo sguardo con un gruppo di simpatici signori, sembravano calorosi, invitanti. Ho scelto di andare a trovarli prima ancora di vedere che cosa proponessero nel loro stand. Per poi scoprirlo ed essere tentato di fermarmi li, sia per la simpatia del personale coinvolto, che, devo dire SOPRATTUTTO, per la bontà delle cose che ho assaggiato. I genuini e super cordiali Calabresi presentavano una serie di prodotti a base di acciughe, prevalentemente, oltre ad altre amenità goderecce.
Chiaccher chiaccher (solita forma onomatopeica che non manca mai nei miei scritti), viene fuori che io A-D-O-R-O la Colatura di Alici, quel liquido che arriva diretto dalla lavorazione delle alici in soluzione salina satura e che si ottiene…va beh, chevvenefrega? Son tecnicismi.
Ad ogni modo, quando chi avevo di fronte ha capito il mio amore incondizionato per la Colatura, ho visto la scintilla della sfida nello sguardo della persona con cui stavo parlando.
La frase che ne è derivata suonava più o meno così: “ma dimmi una cosa, tu hai sempre e solo sentito parlare della colatura di Alici di Cetara, vero?”. E io, da giovane (si fa per dire) appassionato di cucina, non ancora conoscitore di tutto quel che la nostra superba Penisola possa offrire, ho imperdonabilmente annuito.
Tutto lo stand si è fermato, hanno capito il mio dramma e mi hanno aiutato a uscirne, coccolandomi. Pronti via, il mio interlocutore ha aperto ex novo un boccettino di Colatura di Alici Calabrese. Prima mi ha fatto apprezzare la limpidezza del liquido nella bottiglietta, tra l’ambrato e il rossiccio, trasparente…non so come dire ma su di me ha subito esercitato un fascino ammaliante.
Poi, me ne ha religiosamente versato un cucchiaino e me lo ha fatto assaggiare, senza anticiparmi nulla.
SBADABAM.
Una bomba di sapore, sapidità, retrogusto quasi biscottato, intenso, profumato. In buona sostanza, a momenti cado, travolto dal bouquet di sapori (‘inchia come scrivo apparecchiato se mi impegno). UNA CANNONATA. Troppo buona. Ho assaggiato tante volte delle Colature, ma questa, prodotta da CalabraIttica, è un’altra storia.
La cosa “folle”, ma allo stesso tempo che ti porta ad averne un bisogno fisiologico, è che la, pur molto marcata, sapidità non ti stufa, non da fastidio, anzi…ti stimola a capire come utilizzarla in cucina, dove metterla per rendere un piatto super interessante.
Per cui (la quale, cicale, cicale, cicale), vi do qualche suggerimento di utilizzo. Il primo è scontato, quasi banale, ma non mi stufo mai di averlo nel piatto: create un’emulsione di colatura (per due persone 3 cucchiai) e olio extravergine di quello buono, come consiglio sempre, mescolando con una forchetta fino a farvi ciondolare il polso dal dolore. deve essere una bella emulsione stabile. Poi condite con quella degli spaghetti cotti appositamente senza salare l’acqua. Aggiungete una manciatina di prezzemolo, se vi piace, e un pizzico di peperoncino (non esagerate, qui non servirà il piccante, quanto godere degli aromi della Colatura). Fine del piatto. Una bomba atomica.
Altra idea, usare la colatura al posto (o in aggiunta, se i sapori forti fanno per voi) dell’acciuga salata nel preparare delle orecchiette con le cime di rapa. Nel momento in cui, dopo averle bollite, farete saltare in padella le cime di rapa con l’aglio, rigoroso, un bel giro d’olio e un pizzico di peperoncino, aggiungete due cucchiai di Colatura Oro Azzurro, senza salare ulteriormente. Ci scaraventerete dentro le orecchiette (bene che siano fresche, possibilmente spedite da un amico/parente che risieda in Puglia, c’è poco da fare, sono di un altro pianeta). Poi mi dite se non è una roba allucinante.
Come sempre a vostro servizio, con le recensioni al Vetriolo,
Il vostro Amichevole Blogger di Quartiere.