Pasteis de Nata. Da mangiare a Lisbona…o a casa!

Pasteis de Nata
Pasteis de Nata

Inauguro questa nuova sezione del blog dedicata ai prodotti che ritengo superlativi con le Pasteis de Nata. Si tratta di un dolce, ma che dico, di un assoluto alimentare, tipico di Lisbona (o forse di tutto il Portogallo, ma io, per ora, le ho mangiate nella Capitale), a base di pasta sfoglia e crema pasticciera.

Detta così, sembrerebbero delle cosine da poco, ma no. Tutt’altro. Quando se ne assaggia una, immancabilmente, si finisce per diventare assolutamente dipendenti.
Va detto che ogni pastelletta ha il peso specifico del Tungsteno, quindi è una sorta di sostitutivo del pasto: tuttavia, il mio consumo medio personale mentre sono in viaggio a Lisbona si aggira intorno a 4 Pasteis de Nata per giorno. Una roba da condizionare le analisi del sangue mie, dei miei parenti vicini e non, per almeno una dozzina di anni, ad ogni viaggio.

Analizzando un pelino il dolcetto, si tratta di un impasto di pasta sfoglia per la parte esterna, che rimane piuttosto umido nel fondo (anche con un apprezzabile retrogusto burroso) e friabile nei bordi verso la parte superiore.
La crema, invece, viene aggiunta prima dell’inserimento in forno degli stampi pieni di questo ben di Dio, ed è piuttosto liquida, come non ci si aspetterebbe, contandone poi la compattezza finale. La superficie cremosa, spesso, ha qualche punto di bruciatura, tutt’altro che spiacevole anche al gusto: non amo mai particolarmente le cose bruciate in forno, ma qui tutto rende il risultato finale magico.

Il passaggio finale, tipico dei posti più seri dove vengono servite, prevede l’aggiunta di zucchero a velo (con sistematico riempimento di polverina bianca su ogni abito dei commensali) e cannella in polvere. TO-TA-LE.

Dove consumarla per godere duro? Sicuramente, se si è a Lisbona, vale la pena passare dalla storica Pasteleria de Belem, anche solo per esserci, per vedere la mole di prodotti che sfornano al minuto (è impressionante) e gustare anche altre ghiottonerie. Poi, per me validissima, è carino passare dalla Fabrica de Nata, in centro a Lisbona, in Praça dos Restauradores. Oltre alla bontà delle Pasteis, qui si vede il personale mentre le realizza, molto carino e caratteristico, va detto.
Ancora, un posto meno battuto, ma che ha vinto qualche premio proprio per le nostre amate pastellette, è la Pasteleria Marques du Pombal, in Avenida Duque de Loule: è tassativo andare a cercare questo posto e SFONDARSI di dolci, dalle citate Pasteis, fino a tutto il resto della produzione.

Oh, poi son buone anche alla Confeiteria Nacional di Praça da Figueira, centro pienissimo della Capitale, ma la mia personale esperienza racconta di un personale freddo al limite dello scostante, quasi infastidito dai clienti: locale bello, molto caratteristico, non so come sia l’analogo del “torta di riso: finita” ligure in portoghese, ma qualcosa del genere.

E ora, la svolta: si partiva da uno psicodramma famigliare, ossia, come fare a mangiare queste prelibatezze una volta tornati a casa. Abbiamo chiesto a fior di pasticcieri, a qualsivoglia negozio di ghiottonerie, ma niente. A Savona e zone limitrofe non conoscevano nemmeno l’esistenza, il più delle volte, delle paradisiache Pasteis de Nata.
Una soluzione l’abbiamo trovata. E’ un ripiego, ma del tutto dignitoso e gradevole: Picard, la nota catena di negozi di surgelati, vende le pastellette dell’ammmore con il proprio marchio in confezioni da 360 g (proprio il minimo per la sopravvivenza del golosastro). Ne abbiamo riempito un capiente freezer…non credo dureranno molto.
Seguiranno aggiornamenti sui valori di trigliceridi e colesterolo.

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